— 123 - nia Szelepasenyi fosse successo all’arcivescovo Lippay, morto nello stesso tempo che Nicola Sdrin, cioè nel 1664. Il Lippay era stato, come abbiamo veduto, gran partigiano delle libertà Ungheresi, mentre il successore invece, fu feroce contro di esse, disposto invece a sacrificare tutte le libertà ungaresi, come dice il Sayous, purché la Corte sterminasse i Protestanti. Lo Zorzi adunque, riferiva al Menato ai 27 luglio 1669, che l’Arci vescovo Szelepasenyi aveva svelato all’ imperatore la grande congiura, della quale il Conte Nadasti era il principale .soggetto, assieme al Conte Sdrin, e ad altri personaggi, tutti ragguardevoli, per le loro cariche. Secondo 1’ arcivescovo, essi avrebbero concertato di sorprendere Sua Maestà, stando fuori alla caccia con poca sicurezza, conducendolo in un certo castello lontano, prigione, forse nello stesso castello del Nadasti, levar la vita all’ arcivescovo, e promuovere un gran tumulto nella Ungheria superiore, assecondato dalla Transilvania. Di seguito a tali confidenze, nessuna misura veniva allora presa dalla Corte, anzi i principali Ungheresi, si riunivano a Vienna e, il 3 agosto 1669, 1’ ambasciatore Zorzi cosi