— 82 — queste mosse dello Sdrai, mentre lo Sdrin stesso avea fatto sapere all’ Ambasciatore Sa-gredo, che egli con buone forze si avanzava in Turchia. Il Conte Nicolò Sdrin, ammalato in lettica, insieme col fratello Pietro, che conduceva la retroguardia s’ avvanzavano seguiti da tutta la nobiltà croata e da duemila ungari, in tutto ottomila cavalli. Il Conte Nicolò distrusse due terre, Slavina e Possega, asportando ricco bottino, animali e carri. Demolì tre castelli, impadronendosi dei cannoni, facendo prigionieri 600 Turchi, trasportando 7000 capi d’animali, e distruggendo 24 villaggi. Osservato allo Sdrin il pericolo di combattere cosi in seggetta, rispose che voleva piuttosto ammalato combattere i Turchi che imitare tanti altri sani, che aspettavano colla mano alla cintola i ceppi e le catene. Scrisse all’ Imperatore, che se egli avesse comandato avrebbe assogettato gran parte di paese. Ma come era da attendersi, la esibizione non fu aggradita, anzi venne disapprovato il successo ottenuto dallo Sdrin, perchè la Corte voleva rassodar la pace col Turco. Gli Sdrin, nel 21 maggio 1662 mandavano commissarii agli Stati della Stiria, rappre-