— 129 — che invitavano all’ insurrezione. Si diceva che non era tollerabile un governo contrario alla libertà di coscienza. Nel febbntio si teneva una adunanza in Presnovania, ad oggetto della comune difesa, si feriva 1’ autorità del Principe, si deliberavano mezzi pei' la propria conservazione armando 4000 uomini, e mandando ordini per tutti i distretti, spedendo in pari tempo lettere all’imperatore giustificanti la propria condotta ; quindi si stabiliva altra radunata da tenersi in Naidol. Di seguito a queste mosse, nel 22 febbraio 1670 l’Imperatore decise, rimettere la materia in discussione nel Consiglio. Intervenne primo fra gli Ungheresi il Nadasti, con 1’ Arcivescovo di Strigonia, ed il Cancelliere, formando voti diversi ; l’Imperatore commise ai due luogotenenti del regno Arcivescovo di Strigonia, e Conte Nadasti, di trasferirsi a Naidol; per sentire i pretesi aggravii. Moriva intanto uno dei capi del movimento ungherese Stefano Vignedi ; ma il malcontento andava ognor aumentando, e dei 46 Comitati Ungheresi, 20 erano interessati, nelle novità. Mentre ciò succedeva in Ungheria, nel marzo del 1670 il Conte Pietro Sdrin, macchinava per unirsi ai Turchi. Egli spediva alcuni