-so- li Consiglio dei X deliberava la morte del Novello e dei due figli Francesco e Giacomo, che finirono di capestro in prigione il 17 Febbrajo 1406. Ubertino moriva in Firenze il 17 dicembre 1407, e Marsilio, come vedremo, perdette la testa fra le due colonne nel 28 marzo 1435. Cosi la completa disfatta dei Carrara poneva il fondamento della grandezza in Italia della loro rivale Venezia. La fine tragica dei Carraresi non può non destare compassione e sembrò più lo sfogò di un risentimento e di una vendetta, che l’esercizio di una severa giustizia. Se però riandiamo i fatti avvenuti non si può non convenire, che la taccia di ingratitudine spettava ai Carraresi, più volte rimessi in stato dai Veneziani, e lo stesso Padovano Giovanni Cittadella non esita, dopo narrata la guerra di Chioggia, a dichiarare che il Carrara peccò di sconoscenza verso la república, che di recente era stato da essa donato di perdono. Marsilio, ultimo superstite dei Carrara, complottava per ritornare a Padova, e così pure Bruno della Scala per ricuperare Verona, ma vani riuscirono i loro tentativi e