68 LA CANZONE DELLO TSAR IVAN VASSILIEVIC e il boiardo Matteo Romadànovski ci ha offerto una tazza d’idromele spumante, e la sua boiarinia * dal candido volto ci ha recato sopra un piatto d’ argento una bandinella nuova, ricamata in seta. Ci hanno regalmente trattati per tre dì e tre notti E tutti ci hanno ascoltato, senza saziarsi dall'ascoltare. I. Non brilla nel firmamento il sole bello, le nuvolette turchine non si beano della sua vista, quando a mensa siede, in corona d’ oro, siede il terribile tsar Ivan Vassilievic. Dietro di lui stanno i siniscalchi ; di faccia tutti boiardi e principi ; ai suoi fianchi, tutti arcieri. E banchetta lo tsar, per la gloria di Dio e per piacere suo, e letizia. Sorridendo, lo tsar ordinò allora, vino dolce d’ oltremare versar nella sua coppa dorata ed offrirlo agli arcieri. E tutti bevettero, glorificarono il sovrano. Soltanto uno di essi, uno degli arcieri soldato coraggioso, garzone violento, nella coppa d’ oro non bagnò i mustacchi. # Il vocabolario del Fanfani dà la parola « boiardo » al maschile senza indicarne il femminile. Dovendosi scegliere, si è adottata la forma russa che è sembrata al traduttore, più caratteristica e di suono più dolce. N. d. T.