26 MZYRI sopra il mio capo più volte, e lo sguardo degli occhi suoi verdi era mestamente dolce e profondo... E non potei non cedere all’ ammirazione: la sua vocina d’argento mi sussurrava strane parole, e cantava; poi di nuovo taceva. Essa diceva : « Figliuol mio resta qui meco. Nell’ onda, è vita libera, frescura e quiete. “ Io chiamerò le mie sorelle, e noi, danzando in giro, ravviveremo il tuo sguardo torbido, e il tuo spirito stanco. “ Dormi ! È soffice il tuo letto, trasparente la tua coltre. Passeranno gli anni, passeranno i secoli sotto l’incanto dei sogni mirabili !... » O mio diletto! non ti nascondo... che ti amo... Ti amo come 1’ onda libera, ti amo come la vita mia... « “ A lungo, a lungo io prestai ascolto, e mi sembrava che l’onda sonora confondesse il mormorio suo dolce minile. Le strofe del pesciolino dorato, nel poema di Lermontov, sono di una dolcezza che nulla ha di mascolino. Per ovviare a questo inconveniente si è fatto in modo che le dolci ed amorose parole fossero pronunciate, non da un pesce, ma da una « bestiolina gentile» , ciò che meglio certo risponde all’intenzione dell’autore. N d. T.