78 LA CANZONE DELLO TSAR IVAN VASSILIEVIC Manda Stefano Paramonovic per i due fratelli minori. E vennero i due fratelli; gli resero omaggio e gli tennero questo discorso : “ Dì a noi, tu, maggior nostro fratello : Che cosa ti è accaduto, che ti è sopravvenuto, che hai mandato per noi, nella notte oscura, nella oscura notte gelata ? » « Io vi dirò fratelli, miei cari, che grave sventura mi è capitata. Ha disonorato la famiglia nostra onorata, un malvagio arciero dello tsar, Kiribieievic. L’ anima non può soffrire offesa simile, nè può sopportarla cuor generoso. Ci sarà domani, una gara di pugilato sul fiume Moskvà, in presenza dello tsar in persona ; ed io scenderò in lizza contro 1’ arciero. Combatterò a morte, lino alle mie forze estreme. Se egli batterà me, scendete in campo voi, per la santa madre giustizia I Non abbiate paura, fratelli cari. Voi, più giovani di me siete, più fresche le vostre forze, meno peccati avete commesso e Dio, forse vi userà misericordia! » E in risposta, a lui, i fratelli dissero: « Dove il vento, nel cielo, spinge il soffio, là corrono anche le nuvolette ubbidienti. Quando 1’ aquila nera chiama col suo grido, nella sanguinosa valle della battaglia, a celebrare il banchetto, a raccogliere i cadaveri, ad essa corrono gli aquilotti.