KHAGGÌ- ABREK Grande, ricco è l’aùl* Gemat. Esso non paga tributo ad alcuno. La sua muraglia è acciaio di spade; la sua moschea è sui campi di battaglia. I suoi liberi figli, al fuoco dei combattimenti sono temprati; le loro imprese vanno celebri pel Caucaso, presso le genti lontane e straniere, e, cuor di russo, nemmeno una volta, il loro proiettile ha mancato. In cielo volge una giornata afosa. Dalle roccie infuocate spiccia vapore. L’ aquila, immobile sulle ali, nereggia appena fra le nubi. Le gole sono immerse nel sonno. NelFaùl non v’ è più quiete. L’ aùl, in allarme, si fà deserto e, a piè del monte, dove il vento sibila, * « Aùl » si chiamano cosi i villaggi del Caucaso.