KHAGGÌ-ABREK 37 Lo vede solo per la prima volta ! È un viaggiatore che per via s’è indugiato; ei cerca un tetto ospitale. Fumante è il suo stanco destriero ed egli è lì lì per saltare a terra... « Salta già dunque, o cavaliero ! » E che ? Sembra egli dunque dell’ asilo aver paura ? Egli guarda... Dolce, triste un lamento, dalle labbra strette della fanciulla cadde, come foglia da giovine ramoscello scosso dal temporale d’ estate. « A che t’indugi, o viaggiatore, sulla soglia ? Scendi dal tuo corsiero di battaglia. Ospite inaspettato — dono del Signore ! Ho del kumys * e del miele. Tu, vedo, povero sei; io sono ricca: onora la casa di Bei-Bulat. Quando di nuovo ti metterai in cammino, non dimenticar noi, nelle tue preghiere!» Khaggì-Abrek — « Allah ti salvi o Leila ! Tu, all’ospite, lieta accoglienza hai fatto: il saluto di tuo padre, a te, in cambio, egli ha recato seco... » Leìla — Che ? Mio padre ? Ancora, malgrado la lunga separazione, non mi ha dimenticata? Dove dimora egli ? » Khaggì-Abrek — “ Ove prima dimorava: ora nella capanna altrui, or nel deserto. » Leìla — Dimmi: È lieto?... felice?... T’ affretta... mi rispondi !... » * « Kumys * latte fermentato di cavalla, bevanda salubre e nutriente molto in uso presso i popoli caucasiani. N. d. T.