LA. CANZONE DELLO TSAR IVAN VASSILIEVIC 83 E il giovane arderò mise un gemito lieve, •vacillò... cadde... morto ! S’abbattè sulla fredda neve.... sulla neve fredda... come un piccioletto abete... come un piccioletto abete nella pineta umida, presso la radice resinosa tagliato. E ciò vedendo, lo tzar Ivan Vassilievié Si corruccio aspramente. Percosse col piede la terra, ed aggrottò le nere sopracciglia. Ordinò che si afferrasse il coraggioso mercante e lo si portasse al suo cospetto. E cominciò a parlar così lo tsar ortodosso: « Rispondi a me, secondo verità, secondo coscienza : hai tu colpito a morte il mio servo fedele, il mio miglior soldato, Kiribieievié ? » — * Io ti dirò tsar ortodosso: io 1’ ho ucciso di libera volontà: La ragione... il perchè... io, a te, non dirò. Lo dirò a Dio solo. Ordina che al supplizio mi si conduca, che sia posta la mia povera testa colpevole. [sul ceppo Soltanto non lasciare i figliuoletti piccini, non lasciare la giovane vedova e i due fratelli miei, privi della tua grazia... » « Onore a te, figliuol mio, lottator coraggioso, figlio di mercatante, che risposta m’ hai data secondo coscienza. Alla tua giovane sposa, agli orfanelli farò larghezza del mio proprio tesoro ; ai tuoi fratelli, ordinerò fino da questo giorno,