LA CANZONE DELLO TSAR IVAN VASSIL1EVIC Non ti ha detto la verità vera; Non ti ha narrato che la bella, nella chiesa di Dio, fu sposata : sposata da un giovane mercatante, secondo la nostra santa legge cristiana !... * * * Ehi I figliuoli, cantate — ma accordate le cetere. ehi 1 figliuoli, bevete — ma il vostro debito fate I Su !... Rallegrate voi il buon boiardo E la sua boiarinia dal volto di gigli ! II. Dietro al banco siede il giovane mercante, aitante garzone, Stefano Paramonovic, soprannominato Kalasc’ nikov Spiega egli stoffe di seta, i clienti richiama con affabili parole, conta e riconta monete d’oro e d’argento... Ma la giornata non gli andò a seconda !... Passano davanti ricchi signori, nel suo fondaco, non guardano neppure !... Nelle sante chiese si è già suonato a vespero. Al di là del Kremlino, luce il tramonto nebuloso; corrono nubi pel firmamento e le caccia il turbine che sibila. * Il vasto emporio s’è fatto deserto. Chiude Stefano Paramonovic * Nel testo «che canta».