28 MZYHl Ahimè !... per pochi istanti fra le rocce scoscese ed oscure dove da fanciulletto mi trastullai, 10 darei il paradiso e 1’ eternità ! XXVI. “ Quando comincerò a morire, — e, credi, non avrai da aspettare a lungo — ordina che mi portino nel nostro giardino, in quel luogo dove fiorirono i due arbusti di acacia bianca... Fra essi è così folta l’erba, l’aria fresca è tanto profumata... e cosi trasparente e dorato 11 fogliame che folleggia col sole !... Ordina che mi depongano lì! Dello splendore del giorno azzurro io mi beerò un ultima volta. Di lì si vede anche il Caucaso ! Forse, dalle sue altezze, mi manderà un cenno d’ addio; me lo manderà sulla brezza refrigerante... e presso a me, al momento della fine risuonerà di nuovo una voce cara ! Io crederò che un amico o un fratello, sopra di me chinato, mi terga con mano pietosa, dal volto, il freddo sudor della morte, e che, a voce bassa, mi canti della patria dolcissima!... Con questo pensiero io m’ addormenterò senza maledir nessuno ! »