6 MZYRI Con esortazioni e con preghiere. Dopo averlo ascoltato con fierezza, l’infermo alquanto si sollevò e, raccolte le ultime forze, a lungo, parlò così : III. » Per udir la mia confessione tu sei qui venuto ; te ne ringrazio. È pur sempre meglio, alla presenza di alcuno parlando, alleviare il peso che mi grava sul petto. Però, agli uomini, male io non cagionai e quindi, quello che io feci, non vi sarà di gran giovamento sapere. Forse che l’anima si può esprimere con parole? Poco io vissi e prigioniero vissi. Due vite come questa mia, con una vita sola, ma piena di allarmi, io cambierei, se lo potessi. Io conobbi la tirannia di un solo pensiero, una passione sola, ma di fuoco. Essa, come un verme in me viveva, mi rose e mi bruciò l’anima. Essa chiamava i miei pensieri, dalle celle soffocanti e dalle preghiere, verso quel mondo mirabile di allarmi e di lotte ove nelle nuvole si nascondono le rocce, ove le genti sono libere come le aquile ! Questa passione, nelle tenebre della notte, io la nutrii di lacrime e di ansiosi rimpianti, e, al cospetto del cielo e della terra, ora io la confesso a voce alta e non domando che mi si perdoni !...