VI. — IL PRIMO PROCESSO il piano di Ahmed meno la cessione delle fortezze, che il Sultano decise nel 1665 di concentrare intorno a Candia tutte le forze dell’impero, liberate da ogni altra impresa continentale con la pace di Vasvar, al fine di render risolutivo l’assedio. Il gran visir in persona si recò a La Canea, durante l’inverno, a presiedervi il concentramento delle truppe e delle artiglierie, la preparazione dei materiali e la fabbricazione delle enormi quantità di esplosivo che, secondo i piani dell’attacco sarebbero state necessarie a far saltare le gallerie di approccio scavate dai turchi per attraversare e prendere di rovescio le linee veneziane. A questi preparativi, Venezia, punto fiaccata, oppose fieramente i suoi. Provvide a una leva di diecimila uomini facendo fronte alla spesa, di gran lunga superiore alle capacità delle sue strematissime finanze, con la vendita di beni comunali, con prestiti, con le elargizioni dei cittadini, con aiuti, per quanto non generosi, della Francia e della Spagna; due reggimenti al comando del marchese Villa vennero messi a sua disposizione dal Duca di Savoia, trecento uomini dallTmperatore di Germania. Seimila regolari erano già in Candia sostenuti da un forte numero di cittadini armati e da un eccellente parco di artiglieria che comprendeva non meno di quattrocento cannoni di bronzo di grosso calibro. « I viveri e le munizioni abbondavano e 103