Vili. —IL SECONDO PROCESSO IV Antonio Correr, smanioso di trarre ogni profitto dalla sua presa di posizione chiese la convocazione del Maggior Consiglio per la mattina del 13 novembre. Se non fosse stata la conoscenza della eccezionale importanza dell’argo-mento da trattare, sarebbe bastato ad affollare l’adunanza la curiosità suscitata dal fatto insolito di una assemblea che si teneva straordinariamente di mattina anziché nel pomeriggio come era consuetudine. L’argomento da trattare era pregiudizialmente questo : annullamento della decisione presa durante l’ultima resistenza di Candia, di rivestire Francesco Morosini della dignità di procuratore soprannumerario di San Marco: dignità attribuitagli erroneamente e violando le leggi della Repubblica; finché non fossero emerse dal processo a suo carico le precise responsabilità che avevano condotto alla resa. Si trattava, in sostanza, di colpire irreparabilmente il Morosini prima che la sua colpa venisse obbiettivamente riconosciuta; ma si trattava anche di infliggere indirettamente una dura lezione al Senato che aveva onorato il Morosini per la sua resistenza mentre Candia cadeva; e aveva poi ratificato immediatamente i patti abusivamente firmati dal capitano generale. La prima misura feriva il sentimento di giustizia degli in- 157