X. — LA GUERRA DELLA MORE A « chetto sarà marcia della cavalleria... Quando « di notte si farà da questa generalizia il tocco di « tamburi e di trombe, sarà segno di darsi alci Farmi ». Circa il combattere, avvertiva il capitano generale : cc quando saranno scoperti vascelli nemici e che da questa generalizia sarà dato il segno di combattere, ciascuno allora aprirà bandiera di battaglia riducendosi al luogo destinatogli nella sua squadra; dal quale non si dipartirà se non in caso di seguir il suo capo... Nessuno ardisca sbarcar prima di questa generalizia... Se alcuna galera superasse qualche legno nemico avrà poscia da accorrere in aiuto di quell’altra che ne avesse bisogno... A quelli forzati che validamente combatteranno si promette conforme le loro azioni la libertà et assoluzion delle loro condanne... Nelle prese che fossero fatte di legni nemici non ardisca chi si sia di disarmeggiare trasportare o toccare alcuna parte di vele o altri capi... ». Norme tattiche semplicissime alternate con varie disposizioni; ma ad un tratto la prosa del generalissimo si animava di un imperioso ordine di battaglia : « Le cose predette da ogni uno saranno in-« crollabilmente osservate obbedite ed eseguite, « protestandosi a chiunque deviasse dal proprio « debito esemplare castigo, come all’incontro « quelli che si faranno conoscere pronti ed in- 201