//. _ giovinezza del M O R O S I N I sfruttato all’estero, per rinfocolare la propaganda denigratoria della Repubblica. Alle torbide vicende di quel denso periodo altre se ne dovevano aggiungere; e particolarmente quella della astiosa competizione tra il patrizio Renier Zeno, già ambasciatore ordinario presso il Papa Gregorio XV, e il Doge Corner e la famiglia di questi; con la quale, sotto le apparenze di un violento amore per la maestà della legge conculcata dai Corner, lo Zeno, chiamato a far parte del Consiglio dei X, badava a crearsi una popolarità pericolosa, conculcando, a sua volta, con prepotenza ch’egli simulava rivolta a fin di bene, le leggi per il rispetto delle quali figurava di agitarsi; donde attentati, vendette, bandi, arresti, commozione di folla più pronta ad esaltarsi dinanzi a fatti come questi che sfioravano il pettegolezzo ed erano, in sostanza, l’espressione di pericolose e sintomatiche rivalità tra aggruppamenti diversi di patrizi, che non ad interessarsi agli avvenimenti esterni, tra i quali in quel torno di tempo balzava in primo piano la guerra sanguinosa e rovinosa per la successione al trono di Mantova, così avversa ai fati d’Italia e insieme causa fra le principali del diffondersi della peste. Le prime apparizioni del contagio si ebbero a Venezia nel luglio del 1630; e la città non ne fu immune che nel tardo autunno dell’anno dopo; quasi cinquantamila cittadini perirono in quello spazio di tempo, e della 41