M O R O S I N 1 Atene oltre che colpire la fantasia del mondo avrebbe arrecato il vantaggio '.li allontanare sempre più il punto di contatto col nemico dalla conquistata Morea, rendendo pertanto possibile la sistemazione civile, in piena tranquillità, di codesto regno. Accolte le vedute del capitano generale, la mattina del 21 settembre incominciarono le operazioni. La flotta e le navi lasciato il Pireo, si distesero nel golfo di Falero e intrapresero immediatamente lo sbarco delle milizie e dei cavalli, condotto a termine sollecitamente nella notte dal ventuno al ventidue. La intimazione della resa mandala al presidio turco venne respinta sdegnosamente; così la mattina del 23 il generale Koenigsmark incominciò con i cannoni ed i mortai il bombardamento degli assediati. Atene si presentava all’offensiva veneziana come un asserragliamento di borghi di povera presenza e non circondati da mura, ai piedi di un antico castello reso inaccessibile d’ogni parte dalla collina selvaggia ed impervia. Un solo lato, quello dell”ingresso, si prestava all’attacco; ma esso era guernitissimo e tutt’altro che facile a prendersi, tanto più che il terreno scoperto e roccioso faceva estremamente periglioso l’approccio delle fanterie impossibilitate a crearsi ripari mobili e trinceramenti di sorta contro il fuoco nemico. Sul fronte vulnerabile Daniele Dolfin provveditor in campo diresse la rabbia 256