Vili. — IL SECONDO PROCESSO di, commuoverlo ed agitarlo. In secondo luogo, a quel tempo il Maggior Consiglio « era pieno di giovinastri scappati appena del pedagogo i quali giudicando dalla propria inesperienza stimavano che il Morosini non avesse abbastanza difeso il pubblico interesse nella cessione di Candia ». Su codesti giovinasari il Correr doveva aver fatto, in mente sua, particolare assegnamento; quel che accadde poi gli dimostrò che non s’era sbagliato. Ili È facile immaginare ciò che avvenne nella sala del Maggior Consiglio durante l’arringa del Correr. L’aula grandiosa tutta decorata, in prodigiosa gara di allegorie storiche e religiose da alcuni fra i più insigni maestri veneziani, da Tintoretto a Veronese, dal Bassano al Palma il giovane, al Vicentino; tutta piena della esaltazione delle gesta più decisive dei successivi accrescimenti di potenza imperiale dello Stato, risonò per due ore di invettive violente, di approvazioni e di incoraggiamenti alle invettive, senza che alcuno osasse intervenire in difesa del Morosini. I parenti e i partigiani di lui, « sentendo le accuse che ferivano la libertà e l’interesse comune, se ne vergognavano ed arrossivano ». Sorpresi dall’inattesa mossa del Correr che 151