M O R O S I N I Vallona era perito d’una fucilata il generale Nicolò Bori che dal padre, strenuo difensore di Candia, aveva ereditata l’intelligenza e la virtù del sacrificio. Finalmente crollata la difesa dei turchi a Vallona, &mantellata e occupata la piazza, il capitan generale Corner, ch’era succeduto a Francesco Morosini nella suprema dilezione delle armi, uomo di altissimi meriti, degno veramente di colui ch’egli aveva sostituito, più volte lodato dal Senato, reso famoso dal suo trionfo sui turchi a Mitilene, ammalatosi nel settembre di febbre perniciosa, era morto nell’ottobre, di 58 anni d’età. A Venezia serpeggiava nuova inquietudine sulle sorti della guerra che volgevano, in sostanza, poco redditizie da quando Francesco Morosini aveva lasciato il teatro delle operazioni. Dovendosi procedere all’elezione del successore del Corner, in Maggior Consiglio sorse l’opinione che il Doge venisse officiato a riprendere personalmente la direzione delle armi. Tale opinione fu tosto suffragata, procedendosi alio scrutinio, da un buon numero di schede che recavano il suo nome. Francesco Morosini, malandato in salute e sofferente, interpellato e'sollecitato con affettuose insistenze, si vide costretto a rifiutare la sua opera. La scelta cadde, allora, su Domenico Mocenigo; e la designazione fu accolta con un sentimento unanime di delusione e di preoccupazione. Questo Mocenigo, che non mancava di valore, s’era mostrato sei anni innanzi in Dal- 304