XIV. — DOGE IN PATRIA i più felici avvenimenti per restar poi a disposizione pubblica et esser riposti dove sarà destinato più a proposito ». Francesco Morosini fece collocare lo-stocco «d’argento finissimamente dorato di lavoro veramente maraviglioso, del peso di 36 libbre » e il pileo « carico di perle non però molto grosse nè di straordinaria valuta » nella sala delle udienze; e considerando che il dono ricevuto dal Papa era rarissimo nella consuetudine della Salta Sede, tanto che in quel secolo con lui l’aveva ricevuto solamente Re Giovanni Sobieski di Polonia dopo la liberazione di Vienna, ordinò che entrambi gli attributi, e una complessa simbologia ricavata da trofei tur-cheschi, entrassero da allora nell’arma sua personale e della sua famiglia. « Franciscus Mau-rocenus Dei gratia Dux venetiarum, nell’onore rarissimo fatto alla nostra persona da S. S. Papa Alessandro Vili dello stocco e del pileo li abbiamo perciò assunti nella nostra arma... Per supporti poi dell’arma stessa vi habbiamo posto otto stendardi nemici, quattro per parte, e così pure otto code, quattro per parte— Ordiniamo e vogliamo (acciò resti alcuna memoria delle nostre attioni) che sieno aggiunte alla predetta nostra arma le cose accennate.... perchè così abbia a servire per sempre alla nostra casa e a tutti li nostri discendenti venturi ». 299