M O R O S I N I sek; il granduca di Toscana concesse un reggimento; altri soccorsi minori in denaro, vettovaglie e munizioni vennero da altre parti. Con questi auspici Morosini si affaticò a dirigere dal tardo autunno del 1667 all’inizio della primavera del 1668 i lavori di riassetto delle fortificazioni; giovandosi a questo scopo dei materiali che Venezia gli spediva e degli equipaggi re-mieri della flotta da lui sbarcati e attivamente adoperati negli scavi dei corridoi e nella costruzione delle ridotte. Portatosi a controllare la sistemazione di nuove batterie sugli spalti dell’arsenale per poco non lasciava la vita nel rovinìo prodotto da una cannonata turca, dal quale uscì malamente contuso. « Con apprensione ha inteso il Senato il pericolo da voi corso, gli scrissero da Venezia nell’aprile, con il colpo alla spalla e come devonsi le grazie alla Divina bontà che ha voluto preservare così prezioso capitale alla difesa di cotesta piazza e a vantaggio essenzialissimo della Patria, così di vivo cuore vi imploriamo dal Signor Dio prospera salute e felice preservazione ». Ili La ripresa del 1668 cominciò con una vittoria navale. « Le nostre armi, annunziò in data del 17 marzo, il capitano generale al Serenissi- 108