XII. — LA CONQUISTA DI ATENE comandata da un eccellente marinaro genovese, Marcantonio Carattino, colpi fa da una cannonata nella santa barbara e saltata in aria coll’equipaggio. Durante la navigazione fu raggiunto dalla flottiglia di Lorenzo Yenier armata con duemiladuecento uomini, ch’egli aveva spedita nell’Arcipelago in primo luogo a far opera di polizia contro navi francesi e inglesi le quali per il profitto di altissimi noli « accrescevano ai turchi il comodo dei trasporti »; secondariamente per imporre tributi agli isolani. Padrone assoluto delle acque, malgrado fosse ostacolato dai venti, egli si presentò con tutte le vele e con tutte le bandiere spiegate, in vista del Pireo. Ili Al senno della Consulta, Francesco Morosini prospettò due modi di suggellare le memorande vicende del 1687. Cingere d’assedio e tentar di prendere Negroponte, oppure conquistar Atene ed insediarvisi. Egli stesso scartò con plausibili argomenti il primo modo. Negroponte era mu-nitissima, molte delle truppe turche che avevano lasciata la Morea s’erano travasate nell’isola scabra; l’inverno stava per sopraggiungere. Meglio conveniva rimandar l’impresa, pur necessaria, all’anno seguente. 11 metter piede ad 255