XV. — LA PARTENZA PER LA MORTE « rosini nostro nipote, ch’è forse l’unica spe-« ranza di essa, assuma per la seconda volta « l’impiego di Governatore della galera ducale « e si esponga agli azzardi di questa milizia, af-« finché con la nostra direzione se ne vada senati pre meglio istruendo e possa dopo di noi conti tinuare con più lungo sacrificio di sostanze e « di sangue alla beneamata Patria che confidiate mo sarà per gradire questo nuovo testimonio « della nostra cordiale svisceratezza, con cui « bramiamo vivamente che a costo anche della « nostra vita si aumentino li vantaggi e le glorie « del religioso Serenissimo Stato ». Su questa specie di testamento morale che faceva seguito all’altro familiare, Francesco Moro-sini adagiò, durante il viaggio, la sua tranquilla coscienza di condottiero mandato a sanare una situazione da lui, con ogni probabilità, ritenuta già insanabile. Mot asini 21