MOROSINI VI Celebrati i funerali a Napoli di Romania la salma di Francesco Morosini fu imbarcata sulla galera ducale e avviata a Venezia con la scorta di tre navi da battaglia. Lo stesso convoglio marinaro che aveva portato trionfalmente il Doge alla incoronazione, riportava ora il Doge all’ultima dimora. Marino Michiel, ne avvertì con un dispaccio del 21 gennaio il Senato. Premesso che l’armata risentiva sempre più gravemente « la perdita dell’illustre suo Capitano generale da mar » soggiungeva che « in testimonio della piena estimazione con la quale si guardava eroe tanto insigne » era stato deciso dalla Consulta, oltre alle funzioni già descritte, il rimpatrio del « cadavere ». La Consulta medesima e la Corte di Sua Serenità l’avrebbero seguito, a pubbliche spese, sulle navi della scorta. Nel suo testamento Francesco Morosini aveva lasciato scritto: « Volemo che il nostro corpo si porti nella sepoltura a Santo Stefano e che sieno fatte le ordinarie funzioni solite praticarsi da Dosi, spendendo del mio residuo et, se paresse alli nipoti, trasportare le òssa dei nostri progenitori da San Cassian in questa sepultura ci rimetiamo a quanto più li piacesse di fare ». Per corrispondere a quello ch’era stato in vita il suo desiderio, il Peloponnesiaco fu sepolto 336