//. _ GIOVINEZZA DEL MOROSI N I tesse soccorrerla. Così il piccolo Francesco, orfano in tenerissima età, era cresciuto sotto gli occhi vigili e per le cure affettuose dei nonni più ancora che del giovane genitore; e particolarmente della nonna ,una Badoer, ciò che spiega come più tardi Francesco si imbarcasse per il primo tirocinio di mare su di una galera comandata da Pietro Badoer, capitano della guardia di Candia. A mano a mano ch’egli cresceva, a-scendeva nella vita pubblica il padre assegnato a molteplici uffici, divenuto in processo di anni senatore e procuratore di San Marco. Giovinetto egli aveva, adunque, dinnanzi a se oltre alla imponente testimonianza delle memorie accumulate nella casa avita, l’esempio del genitore che lo spronava. Tutto concorreva a perfezionare la sua educazione; e le vicende guerresche nelle quali la patria era impegnata e delle quali udiva certamente discorrere intorno a sè esaltavano il suo sentimento mentre i maestri lo addestravano negli studi di rettorica e di filosofia ultimati con molto profitto. Egli toccava già i ventanni, quando suo padre ne contava quarantatre; e suo padre s’era da dieci anni ricostituita la famiglia sposando in seconde nozze Laura Priuli che gli aveva dato altri due figli maschi, Lorenzo e Michele. Questa situazione familiare concorse indubbiamente a maturare in Frandé-sco il proposito di intraprendere la carriera delle armi; spirito amante della indipendenza, por- 35