M O R O S I N I seguito di operazioni consimili. Il 12 di luglio cadeva Modone con grande numero di soldati e di artiglierie; il 20, terminati gli imbarchi della milizia e dei cavalli, Morosini si avviava alla conquista di Napoli di Romania, cioè della capitale della Morea, e gli riusciva di bloccar la piazza prima che il seraschiere vi fosse giunto col suo esercito riordinato e notevolmente rinforzato. In pochi giorni si riproduceva qui la situazione di Navarino; un energico presidio operava gagliarde sortite; in campo un esercito minaccioso spiava l’occasione per dar addosso ai veneziani. Morosini persuase il conte di Koenigsmark ad una nuova battaglia che si sviluppò a partire dal quattro di agosto, in tre tempi, con una violenta azione del provveditor in campo Dolfin verso la fortezza, con una diversione del colonnello Ma-gnanini e di duemila uomini su Argos, donde mossero a pigliar di rovescio l’esercito turco, con l’urto di questo sul grosso dei veneziani; urto ammirevolmente sostenuto dagli oltremarini e dai sassoni alla testa dei quali cadeva ferito di moschettata alla faccia il principe di Brunswick, « uno dei più sperimentati e valorosi capitani dell’armata e sebbene l’offesa non è mortale, in ogni modo si perdono in tanto bisogno i vantaggi della sua personale assistenza ». La mischia si risolse con la rotta del nemico, ma non con la resa di Napoli di Romania la cui resistenza parve anzi ringagliardire; e si fece par- 226