M O R O S I N I cimenti a prò del comune interesse della Cristianità »; quattro galere di Toscana comandate dall’ammiraglio Guidi con trecento fanti sotto la condotta del priore Vandoni; e, infine, tredici nuove galere tra pontifice e maltesi agli ordini del priore Brancaccio con oltre mille trecento fanti comandati dal commendatore La Tour, uno dei veterani più gloriosi dell’assedio di Candia. Francesco Morosini appena il tempo glielo permise volse le sue forze di terra e di mare alla divisata conquista della Morea, incominciandola dall’attacco della formidabile piazza forte di Corone. Sbarcati, nella seconda metà di giugno, circa diecimila uomini in vicinanza della città che dominava dall’alto di un promontorio la costa, procedette ad un sistematico assedio, tagliandone le condutture d’acqua, controllandone gli accessi, scavando ed innalzando approcci, demolendo a furia di cannoni e di lanciabom-be i ripari, preparando cavernette per mine da far volare insieme alle soprastanti mura. Il bombardamento incessante aveva reso la città un mucchio di rovine fumanti quando comparvero nelle vicinanze del campo trincerato reparti turchi pronti ad attaccare i veneti alle spalle. L’assedio fu perciò aumentato di vigore. Riempita una delle mine di ben cento'barili di polvere, sperava il Morosini di poter approfittare del crollo di un bastione d’appoggio per dar l’assalto definitivo alla piazza; ma l’esplosione si mo- 214