VII. — LA RESA DI CANDIA sa; è persa per essere stata abbandonata in tempo che colle forze ausiliarie che vi erano poteva sussistere ». Un’ultima delusione attendeva il Morosini. I rinforzi giunti da Zante con le navi del provveditore Yenier e del duca della Mirandola, in luogo di sommare a 2000 uomini, ne contavano meno di 1500; posti a terra, tanti si rivelarono gli ammalati, che si ridussero a novecento di pessima qualità, indisciplinati, inesperti al maneggio delle armi e insomma da non potercisi fare assegnamento alcuno. Il duca della Mirandola poi, non solo non sbarcò i suoi uomini, ma senza neppure farsi vedere dal capitano generale, si dispose a ripartire. Ritirandosi con gli ultimi drappelli francesi, senza averne ricevuta l’autorizzazione e senza il menomo rispetto delle gerarchie, il conte di Sois-sel aveva provocato un fierissimo intervento del capitano generale; anche il principe Rospigliosi e i maltesi decidevano di andarsene. Che rimaneva a fare? Si poteva accrescere momentaneamente il presidio sbarcando dalle galere e dalle galeazze gli ultimi duemila remiganti che le presidiavano, ma questa misura avrebbe distrutta l’ultima apparenza di prestigio della flotta, proprio quando si accentuavano, alla Standia, le prepotenze ingenerose ed intollerabili dei francesi così sopra gli uomini come sui legni, e l’ammiraglio conte di Vivona andava afferman- 135