M O R O S 1 N I con la complicità del marchese Bedmar ambasciatore di Spagna a Venezia e la collaborazione dell’ambasciatore di Francia, per attentare alla sovranità ed alla indipendenza della Repubblica; congiura che, se da un lato travolgeva nel ridicolo l’attività politica della Spagna, dall’altro metteva in allarme il governo della Serenissima, costringendolo a repressioni sanguinose, a misure di sicurezza imponenti in città e nei domimi, a inquisizioni pazienti e minuziose, le quali portavano a scoprire come la corruzione a-vesse tristemente intaccate alcune famiglie del patriziato fino al punto di farle divenire partecipi, per sete di denaro, delle trame ordite contro la patria; fino al punto di invogliare alcuni nobili che avevano diritto di voto in Senato e in Maggior Consiglio a vendere i loro suffragi, nelle elezioni delle cariche, al miglior offerente. Si spiega pertanto che in tale ambiente di diffidenza e di sospetto prendessero consistenza le ombre, e le calunnie fiorissero, per opera di delatori allettati dalla speranza di immondi compensi. Vittima di una ignobile persecuzione, di calunnie e di errori giudiziari, cadeva sotto la accusa di fellonia, in complicità con una dama inglese, Antonio Foscarini il cui dramma lentamente snodatosi, fino alla solenne riabilitazione dopo la morte, riempì, di pietà e di accorata appassionata inquietudine tutti gli ordini cittadini della capitale; e non mancò di essere 40