IX. — LA SECONDA ASSOLUZIONE quali ostentava una ospitalità regale e generosa. « Splendido nel banchettare, veste pomposamente, tiene una corte assai numerosa e le sue massime sono da grande; lo si può dire uno dei primi huomini di questo secolo essendo sparse per tutto il mondo le sue gloriose azioni, benché combattuto dall’emulazione e dall’invidia ». Gli anonimi cronisti veneziani e i biografi contemporanei che così disegnavano il ritratto fisico e morale di lui non esageravano per ispi-rito di cortigianeria; senza saperlo nei loro apprezzamenti concordavano con quelli che rimbalzavano alla capitale della Serenissima dalle capitali estere. Filiberto de Jarry che aveva partecipato alla sfortunata e confusa spedizione francese in Candia, nella sua storia dell’assedio di quella piazza, nonostante sapesse i severi apprezzamenti che Francesco Morosini aveva fatto dei suoi connazionali, scriveva di lui : « Sarà glorioso in eterno per le mille belle cose da lui compiute in terra ed in mare e nella difesa di Candia; nulla avrebbe potuto fare più di quello che fece. I suoi stessi avversari debbono riconoscere ch’egli è uno degli uomini più coraggiosi ed intrepidi venuti al mondo; ha moltissimo spirito; e gli furono necessarie tutte queste qualità magnifiche oltre ad un solido ingegno per risolvere le difficoltà che la piazza di Candia gli creava, e per poter comandare a tante menti di diversa nazionalità, poco ragionevoli e pro- 175