X. — LA GUERRA DELLA MOREA quelle terre che la Repubblica avesse riconquistate durante la guerra sarebbero tornate, alla conclusione della pace, in suo pieno possesso. Il popolo gridò: « Candia ». Ma il libro del destino era, per Candia, irremissibilmente chiuso; e la vendetta doveva chiamarsi con altro nome. II Venezia si preparò febbrilmente alle ostilità, sia aumentando i suoi mezzi di offesa in mare e in terra e riordinando le navi e le truppe, sia mandando ambascerie straordinarie alle corti amiche, sia infine distribuendo come necessità imponeva i vari comandi. Vennero allestite quattro galeazze sopra numero; le navi armate furono portate a ventiquattro, sei nuove galere sottili andarono a raggiungere le altre ventidue tra la Dalmazia e Corfù; si ordinò la mobilitazione di tutte le forze di terra ferma. Il patriziato e la nobiltà provinciale concorsero largamente alla formazione di quadri di eccezione. Alvise Pasqualigo successe a Lorenzo Donà nel generalato di Dalmazia, il conte Stras-soldo, friulano, ebbe la direzione delle armi in campagna; Pietro Basadonna, Marco Pisani e Giovanni Morosini imbarcarono come governatori straordinari di galeazza; Giuseppe Correr 191