MOROSINI come di un avvenimento nel quale la grazia, la potenza, il fasto, la simpatia erano state fuse insieme dal consentimento e dalla tenerezza affettuosa del popolo ammaliato. II Queste indicazioni sommarie di persone e di gesta sono appena bastevoli, tuttavia, a dare una idea dello splendore e della somma di poteri rappresentati, durante il secolo XVII dalle varie casate dei Morosini imparentate col meglio del patriziato di allora; collegate tra loro da vincoli di parentele sempre rinnovantisi, per virtù di matrimoni, di generazione in generazione. Con le nozze di Pietro e di Maria Morosini, dall’unione dei quali era nato Francesco il 26 febbraio del 1618, due rami del tronco di San Cassiano avevano rinverditi i loro rapporti, unite le loro forze, confusa molta parte di cospicue ricchezze. Pietro, sposatosi poco più che ventenne nel 1615 era rimasto vedovo cinque anni dopo le nozze in seguito a una orribile sciagura. Recatosi infatti nel luglio del 1620, con sua moglie, in una villeggiatura sulle rive del Brenta già seminate di palazzi sontuosi dentro amenissimi parchi a specchio dell’acque, ella era scivolata giù dalle sponde e annegata miseramente prima che si po- 34