X. — LA GUERRA DELLA MOREA « sempre alle disposizioni reverite della Serenità « vostra. « Di me, poi, niente altro dirò, solo che debi-« tore di tutto, non sarò per augurarmi più soci spirata fortuna che di cercare fra i perigli e cc il sangue la prosperità dei successi e i trionfi cc dell’arme e con intrepidezza di spirito, dopo cc aver consumato gli anni tutti del vivere fra le cc afflizioni della guerra e li travagli del mare, cc terminar anco il sopravanzo dei giorni per cc l’incremento delle pubbliche glorie e per quei cc vittoriosi avvenimenti che dalla mano paterna cc del Signor Dio imploro alla religiosa grandez-cc za della patria ». Il Senato rispondeva il giorno dopo alla lettera di Morosini rilevando come alla nomina del capitano generale avesse cc giustamente corrisposto l’applauso universale ». Il Senato confidava nelle cc sperimentate virtù e sicura condotta » di lui e lo accertava che i vantaggi ch’egli fosse stato per assicurare alla patria sarebbero divenuti cc fondamenti stabili delle sue particolari maggiori benemerenze ». Lodava, il Senato, Alessandro Contarini cc disposto ad anteponer ad ogni privato riguardo l’oggetto del merito e della gloria col portarsi tra i cimenti dell’arme » e lodava anche Pietro Morosini; ma solo alla persona degnissima del capo che doveva cc con la prudenza della direzione dar il moto e l’esempio delle operazioni » augurava cc felicità 199