M O R O S 1 N I di viaggio » innalzando e. fervorose preci al cie- lo per la prosperità della patria e per la sua importante preservazione ». Il 10 di giugno partiva alla volta di Corfù. Morosini, ch’era stato dotato dall’erario, pei primi bisogni dell’armata, della somma di centomila zecchini, aveva fatto distribuire ai comandanti di galera, di galeazza e di nave, trascritte dal cancelliere Alessandro Locatelli, che doveva diventare poi lo storico della spedizione, le norme per ogni eventualità. Tutto era strettamente disciplinato, l’uso dei fanali e delle bandiere i segnali di giorno e di notte, la vicenda delle guardie. « Il portar tre fanali, lo stendar-« do ducale a mezza galera, a poppa con punta « inalberata in altezza di quattro passi e mezzo « con pomo, crocetta e banderola dorata, due « gagliardi a prora e bandiera grande col San « Marco sopra la macchia saranno solamente prete rogative di questa generalizia... Tutti li signo-« ri capi di mare delle galere che avranno « direzione di squadra porteranno oltre l’ordi-« nario fanale uno stendardo grande a poppa, « rosso col Leone di San Marco in asta dell’al-« tezza di passi tre... Quando l’antenna di trin-« chetto sarà ghindata di giorno, indica levata « di porto due ore dopo... Fiammola in ventarne « della Maestra col tocco all’armi di tamburo e (c tromba dovrà allestirsi ogni uno per combat-« tere... Bandiera rossa sopra lo stelo di trin- 200