M O R O S I N 1 pomeriggio del giorno otto e tutto il giorno nove all’altezza di San Nicolò di Lido. Da questo ancoraggio, il 9, pieno ancora della commozione che l’aveva afferrato alla partenza, volle inviare al Senato parole devote di riconoscenza e di promessa. E gli rivolse questa lettera semplice e fervida ad un tempo : « Serenissimo Principe, invocata la protezio-« ne del Signor Dio prima causa e motore delle « umane operazioni, ho preso ieri l’imbarco e « assunto insieme il peso gravissimo ed importi tante della carica sublime di cui per la terza « volta si è compiaciuta la pubblica grandezza di « insignirmi. « In questo glorioso incontro ha voluto l’ec-« cellentissimo signor procurator Alessandro « Contarini con esempio altrettanto generoso « quanto ammirabile esporsi ai cimenti dell’ar-« mata e coronar se stesso di merito insigne nel « donar con l’impiego travaglioso di luogotenente te lustro maggiore alla carica e onore distinto « alla persona. « Conduco meco il nobiluomo Pietro Morosi-« ni mio nipote in qualità di governatore della « galera bastarda per apprendere gli ordinamen-« ti della professione e a consumar le primizie « degli anni fra i conflitti della guerra per dar-« mi la consolazione di veder nell’età mia avanti zata trapiantarsi nella casa un olocausto di « tributaria ossequiosa obbedienza rassegnato 198