MOROSINI altrettanto accaniti e temibili soldati nella guerra di posizione quando pavidi ed incerti in quella di movimento) quando si illuse di persuadervi i francesi di Noailles. Trasferitosi con la flotta nelle acque di Zante, quivi Francesco Morosini ricevette le lettere del Senato che gli davano atto dell’accaduto. « Ben conosciamo, diceva quella del 18 ottobre, il rammarico del vostro svisceratissimo cuore nell’in-scansabile necessità di render la piazza, ma unitamente commendiamo l’espediente d’unire ad essa li negoziati della pace e far che Candia riesca il prezzo della medesima. Quella gloria, però, che vi adorna nel concetto universale per aver potuto per il lungo corso di tre anni sostenere la difesa, ben anche deve continuare ad illustrarvi, mentre con la cessione della piazza ch’era caduta avete donato alla patria una decorosa e vantaggiosa pace e prestato alle forze languide di essa un comodo respiro, onde per tutti li capi concorse il Senato con applausi distinti e con singolari commendazioni al vostro valore e alla vostra grandezza... ». Quella del 31 ottobre confermò le lodi e le approvazioni e il capitano generale nel ringraziare, potè finalmente dire di sentirsi sgombro il cuore del rammarico che lo aveva afflitto durante quell’estate funesta. Egli si accinse a rimpatriare ritenendo chiuso colla lode quel capitolo della sua vita. L’illusione doveva durare brevissimo tempo.