M O R O S I N I armata immune da peste. Convocò allora la consulta alla quale intervenne il generale di Koe-nigsmark, e con quella studiò la situazione e le mete più degne di essere perseguite. « Si versò lungamente nell’esaminare l’attentato di Candia — scrisse di poi al Senato (e su Candia voleva specialmente volgere l’armi quasi presago della sua sorte il generale di Koenigsmark) — e come vi sarebbero concorsi tutti cogli impulsi veementi dello spirito e della volontà in preferirlo ad ogni altro, così nell’aver bilanciata in paragon del cimento la ristretta misura delle forze si conobbe termine di necessità dar freno all’ardore del generoso pensiero e rimettere ad altra congiuntura la disposizione ed il tempo della grande e celebre impresa ». Fu adunque deliberto di procedere alla espugnazione di Ne-groponte. Come il possesso dell’istmo di Corinto garantiva da vicino quello della Morea, così Negroponte — donde si sarebbe potuta irradiare, col tempo, una mossa verso l’Acaia — lo avrebbe garantito da lontano, isolando completamente il regno e chiudendone ogni accesso ad eventuali ritorni offensivi. L’azione su Candia o su altre isole portava seco, inevitabile conseguenza, l’obbligo di smezzare le forze della Repubblica per lasciare un corpo in difesa della Morea verso Corinto; l’azione su Negroponte richiamando colà le forze del seraschiere facilitava grandemente la guardia all’istmo cui sareb- 276