XVI. — LE ULTIME GESTA E LA MORTE Negroponte « che all’utile e alla gloria unirebbe « l’essenziale riguardo della maggior sicurezza « della Morea »; ma siffatta conquista non era possibile subito perchè i Turchi si trovavano in condizioni di validamente resistere con circa diecimila ottimi soldati agguerriti e allestimenti perfetti; mentre le truppe veneziane erano male in arnese, di leve recenti non istruite, seminate di contagi che le decimavano; inquadrate da ufficiali inesperti; e la cavalleria, secondo il parere del generale Salzsbourg, potevasi considerare addirittura appiedata. Una seconda riunione della Consulta, presente stavolta il comandante delle forze maltesi, confermò pienamente le malinconiche constatazioni della prima. « Siamo « persuasi, scriveva esplicitamente il Doge, che « sarà l’eccellentissimo Senato per aggradire che « si obbedisca al tempo, nè si cimenti tutto con cc tanto svantaggio », ma si custodiscano gli acquisti e si preservino le forze a più favorevoli e felici congiunture. « Non sarà però mai che queste siano tali se dalla provvida vigilanza del Governo non saranno spediti validi ed opportuni rinforzi e pronti sovvegni di biscotto e di denaro ». Non soltanto rinforzi di uomini, di biscotto e di denaro, chiedeva il Morosini, ma anche « ingegneri provetti e officiali di consumata esperienza ». Avvertiva che, altrimenti, « se ne troverà defraudata con nostro sommo « rincrescimento l’aspettazione generale non 325