VII. — LA RESA DI CANDIA di questa dal quale risultava che durante il 1668, senza tener conto dei morti e dei feriti, essa aveva speso per le necessità della resistenza circa quattro milioni e mezzo di ducati. Egli volle rimborsare una piccola parte di questa somma permettendo l’incameramento dei beni degli ordini religiosi che avevano stanza in tre sperdute isole della laguna, provvide a far allestire, comandata dal principe Rospigliosi generale della Chiesa, una sua spedizione, e rinnovò senza tregue gli inviti alle potenze di Europa perchè intervenissero nel conflitto. Il Rospigliosi navigando alla volta di Candia ebbe la fortuna di incontrare e di battere presso Porto Spada sedici galere ottomane. Unitosi a Zante cori la flotta francese ch’era andata ad incontrarlo, e con quella di Malta, egli giunse alla Standia il tre luglio, e conforme ad un accordo passato anteriormente fra Venezia, il Papa e i francesi insofferenti di dipendere dai veneziani, assunse la sovrintendenza delle forze interalleate. Francesco Morosini, comprese intero il pericolo dell’infelice spostamento di comando, ma si mise, con disciplina di soldato rotto a ogni evenienza, a sua disposizione, pur soffrendo di questo e di altri contrattempi (come una improvvisa malattia del duca di Noailles) che impedivano di riunire il consiglio di guerra per deliberare sul da farsi e di affrontare con la risolu- ti