M O R O S 1 N 1 dell’assunzione di lui al trono il 28 di aprile. Quel giorno fu vista arrivare celerissimamente una feluca del capitan straordinario delle galeazze, Querini. Dalla rapidità della corsa la corte di Morosini arguì qualche sciagura e più precisa-mente un rovescio in mare cui si venisse a chiedere riparo; l’angoscia durò poco e si tramutò in una gioia senza pari quando dalla feluca furono trasbordati sulla generalizia innumerevoli messaggi diretti al « Serenissimo ». Francesco Morosini fece il suo ingresso nella dignità ducale il 26 di maggio, ricevendo, tra le salve di artiglieria di bordo e di terra, tutti i generali, a cominciare dal conte di Koenigsmark, e tutti i capi da mar ed assistendo ad una messa solenne sulla poppa della sua nave. I ricevimenti continuarono il 27 ed il 28; e durante quei tre giorni si susseguirono festeggiamenti indescrivibili. Tra gli altri, la sera del 27 una grandiosa macchina architettonica si recò in mezzo alle navi ad eseguirvi fuochi di artificio; la sera del 28 le sagome delle navi furono illuminate con miriadi di candele « cosa di gran spesa e superbissimo effetto » e mentre in terra si accendeva, col medesimo sistema, il gruppo immenso di un leone « che squarciava la luna » in mare si vedeva nella notte una fortezza turca, raffigurata a linee di lampioncini, crollare sotto il fuoco delle artiglierie veneziane, simboleggiate da fuochi d’artificio, e sprofondarsi nei gorghi, con una mo- 272