V. — CAPITANO GENERALE a risentire, al Senato, un particolare godimento e una soddisfazione sempre più grande »; le avvisaglie della primavera del 1660 ai Dardanelli confermavano « sempre più la confidenza ben piena del Senato » nel capitano generale; la presa di Toron suggeriva consimili parole. Dopo la presa di Chismè, il Senato gli scriveva : a Vi osserviamo con sommo piacere attento nel ricercare vantaggi sopra i nemici e nel tener esercitate le milizie ciò potendo valere non solo di lustro, ma di comodo ancora per il benefìzio e profitto che per esse si riporta. L’impresa di Chismè prudentemente da voi diretta chiama tutte le commendazioni alla vostra virtù ». La conquista di Castelruggio faceva esclamare : cc Si moltiplicano sempre più sotto la vostra saggia e calorosa direzione li vantaggi, come si accrescono al nome vostro gli applausi e le commendazioni ». Saggia e calorosa : le due parole definivano bene la condotta di Francesco Morosini, e tuttavia doveva bastare il fatto personale di un patrizio indisciplinato per sollevargli contro, poco di poi, l’opinione pubblica. In occasione dell’intervento dei rinforzi francesi nelle operazioni di Candia il provveditore straordinario Antonio Barbaro, era sbarcato male e disordinatamente con le sue truppe. Attribuendo alla intempestività del movimento di esse molti degli inconvenienti verificatisi, Francesco Moro- 93