M O R O S 1 N 1 terponevano tra le cariatidi. Sacros concepimus ignem, commentava un rogo acceso dai raggi del sole; Donec totum deserat orbem illustrava il tramonto della luna; un’Iside era commentata: Misit Saturniae Juno; una tigre in fuga: Quam cito tam recte; un cane in corsa : Fiducia cessit; un’aquila ferma a contemplar dal cielo una croce raggiante: Sola oculos mentemque peruris; una cicogna in lotta con le serpi : Vix cineri par-cam; un leone in corsa: Accendit Syrius ignem; un’aquila in volo con alcune saette tra gli artigli : Dolor addidit iram; un cavallo sellato rovesciato a terra : Rigent in corpore vires. Al sommo della timoniera di poppa era piantato il triplice grande fanale, insegna notturna del comando, tutto sbalzato e dorato; al termine del soffitto delle stanze di poppa, esternamente, verso la timoniera, erano stati intagliati nel mezzo un San Marco sormontato dall’insegna dogale, ai lati l’arme morosina sormontata dal cappello generalizio. Il salone di Morosini si presentava cc spazioso e guarnito di diverse armi, specchi, quadri, tavolini, sedie, col soffitto di pittura istoriata illuminato da due finestre »; un altro saloncino denominato « il forno » era « addobbato di damaschi cremesi con franze d’oro, armi, sedie, specchi e pitture », conteneva tutte le carte inerenti alle rotte e alle probabili azioni ed era illuminato da sei finestre « accomodate per vedere in ogni luogo ». --196--