III. — PRIME PROVE che all’inizio delle operazioni aveva conquistata ai turchi e distrutta Patrasso, moriva di stanchezza e di febbri nel golfo di Candia, mentre suo nipote Tommaso con poche navi arditamente minacciava dai Dardanelli, di cui aveva occupato due forti sulle opposte sponde, la spaventa-tissima Costantinopoli; ed altri due Morosini, Giorgio, provveditore d’armata, e Bernardo capitano di galera, si coprivano di gloria in azioni isolate attraverso l’arcipelago; assunto al comando generale delle armate Giovanni Battista Grimani « piccolo corpo, animo grande », un seguito di violente, fortunate scorrerie veniva da lui scatenato sulle squadre ottomane inseguite ovunque implacabilmente, finche il mare non lo inghiottiva con la sua ammiraglia a Psarà, durante una tempesta spaventevole; succedutogli un Mocenigo questi riusciva in una giornata di panico in Candia prima a resuscitar la difesa, poi a ricacciare i turchi seminandovi la strage, rispondendo a quanti gli gridavano che tutto era perduto : « se lutto è perduto andiamo a morire, chi ha cuore mi segua » e precipitandosi sulle trincee; e non molto dopo in armata egli moriva veramente onorato non solo dai suoi, ma dal nemico istesso che ammainò in segno di lutto le bandiere delle sue navi. Jacopo da Riva, desolato che la flotta turca fosse sfuggita al grosso dell’armata veneziana, con poche navi la inseguiva, la raggiungeva nella rada di Fochies e ai primi di 57