XIV. — DOGE IN PATRIA ti estere, e consolidarsi il dominio di Dalmazia per la strenua condotta di quel Girolamo Corner che il Senato aveva poi eletto provveditor generale presso Francesco Morosini malato a Napoli di Romania, che al Morosini sarebbe succeduto in veste di capitano generale, e che per la prima volta aveva issato il vessillo di San Marco sul castello di Knin. Tornato in patria il nuovo Doge, il Corner si affrettò a cogliere il frutto dell’assedio di Malvasia, ottenendo la capitolazione della piazza; effettuò la corsa in Arcipelago già dal Morosini ideata, e incontrata la flotta turca a Mitilene la sconfìsse duramente, coprendosi di gloria con un successo navale che ricordava i più completi e memorabili del passato; infine, risalito in Adriatico, quasi per fare omaggio al Principe della piazzaforte nelle acque della quale questi aveva ricevuto il battesimo del fuoco presentatosi dinanzi a Vallona sollecitamente la conquistò. Della considerazione in cui tutti questi avvenimenti mantenevano la Serenissima presso le grandi nazioni d’Europa Francesco Morosini ebbe un indice abbastanza esatto dai discorsi di felicitazione, sebbene tronfi e involuti, pronunziati dagli ambasciatori esteri in sua presenza, e depositati scritti in cancelleria nel testo ufficiale, in occasione delle feste per la sua incoronazione. L inviato di Francia, ricordato ch’egli si trovava a Costantinopoli al tempo della resa di Candia, 293