M O R O S I N I VII. L’azione concretata di concerto con il principe Rospigliosi, con il duca di Noailles e con gli altri capi non aveva avuto alcun serio sviluppo. Tra l’altro, ad un dato momento i vascelli francesi, allo scopo di non intaccar troppo le loro riserve di polveri, s’erano allontanati dalla linea del fuoco. Le truppe uscite ad assalti parziali avevano trovato una accanita resistenza, e per non provarle inutilmente e non accrescere, pure inutilmente, le perdite, si stimò opportuno di interrompere la battaglia. Francesco Morosini, incredulo in un vasto successo che rovesciasse al largo i nemici, si preoccupava adesso, di impedire che il cerchio di questi troppo si stringesse. Le sue truppe più non bastando nemmeno al presidio dei trinceramenti, si rivolse al duca di Noailles pfer averne aiuti; ma più di duecento uomini non potè ottenere. I contatti che egli aveva col generale francese lo persuadevano, ogni volta dippiù, che costui lungi dal volersi prestare al rafforzamento della resistenza badasse a disimpegnare sè e i propri uomini dalla contesa. Non sapendo come attraversare cotesto disegno, agì in modo che il principe Rospigliosi scrivesse a lui di convocare il consiglio di guerra, e mandasse copia della lettera al duca di Noailles con preghiera di parteciparvi per sta- 126