M O R O S I N I condava nonostante i fastidi creatigli dai nemici. Di statura un poco superiore all’ordinaria, di carnagione bianchissima e florida, ben formato, agile ma quadrato ed asciutto; occhi azzurri e penetranti,fronte spaziosa, naso sottile; capelli biondo-rossicci leggermente brizzolati, radi ma ricciuti; barba e baffi del medesimo colore; ricercato nel vestire, egli ispirava, a vederlo, soggezione e rispetto. Aveva una maestà del sembiante pari a quella dell’andatura, ma a trattarlo si mostrava gioviale; membra e forze ben rispondenti e gagliarde, il parlar soave, affabili le maniere. Si sdegnava e si corrucciava rapidamente ma con ragione, tuttavia si placava e perdonava facilmente. Fornito « bastevol-mente di lingua e letteratura », di buon ingegno e posato discernimento, sottilissimo nei discorsi, infaticabile nei travagli, versatissimo nelle cose del mare e della navigazione, era egualmente ben ponderato in politica e nell’arte della guerra. Possedeva profondo, quasi mistico il senso della giustizia; religiosissimo non si stancava di beneficare gli ordini religiosi, le chiese e le opere pie. Amava con particolare affetto gli uomini che conosceva valorosi e nel modo di trattarli li distingueva deliberatamente dagli altri; quanto era intrepido nelle avversità, altrettanto andava cauto nel prender le sue risoluzioni, ciò che lo faceva particolarmente adatto a trattare con gli ambasciatori stranieri, verso i 174