I CASTELLI DELLE CASTELLANÌE sul luogo stesso sorgeva — — e dalla quale lo ereditò la veneta rocca, è comune altresì alla regione all’ingiro, nonché alla larga baia del mare fra Grabusa ed il capo Spada. La rocca fu ingrandita dai Turchi, ed il villaggio all’ intorno, costituito dalle case dell’antico borgo, si denomina pur adesso Kasteli. Del territorio di Chissamo si fa parola nella partizione del 1212 ; ma del castello, che pur si pretende di origine genovese, troviamo ricordo per la prima volta nei cronisti che narrano della ribellione avvenuta sotto il duca Nicolò Na-vigaioso (1261-63), e in occasione della quale esso resistette all’assalto dei rivoltosi(1). Dal terremoto del 1303 fu assai poco danneggiato, perchè rovinò allora soltanto il terrazzo di una delle sue torri(2). E il castello andò invece acquistando sempre maggior importanza, a tale che nel 1334 e nel 1340 si discutevano in Senato delle provvisioni relative al francamento del terreno intorno alla rocca, dove fabbricare il borgo<3), o per meglio dire, dove ricostruire quelle abitazioni che, d’ordine di Venezia, erano state distrutte nella precedente guerra coi ribelli(4) ; e nel 1336 e 1342 si provvedeva ai suoi restauri(o). Ma nei torbidi della celebre rivoluzione dei coloni, il castello dovette patire gravissimi danni, perchè il 12 febbraio del 1365 la Repubblica ordinava ai provveditori di Creta “ quatenus loto vestro posse faciaiis rehedificari et apiari castrum Chyssami et ipsum bene fnrniri et custodiri, ita quod conirata secar a remaneat „(6). Radicali restauri ebbe certamente il castello anche nel 1554, dopo l’escursione del Barbarossa, come provava un’ iscrizione altre volte murata al di sopra della sua porta di ingresso, ma della quale non rimane ora che un frammento pressoché indecifrabile (/). Davanti alle nuove minaccie del Turco però le condizioni del castello sembrarono tali che, più che ad un riattamento di esso, il sindaco Garzoni pensava alla costruzione di un “ maschio simile a quegli di Maìamoccho et Chiozza „, da fabbricare nel punto più opportuno di quella spiaggia (l,). Alla rocca intanto il rigore del verno e le scosse del terremoto nel 1595 distruggevano le mura in ben quattro punti(9) ; ed il rettore Benetto Dolfìn riferiva poco dopo, che “ il castel del Chissamo 'e quasi tutto distrutto, nè altro vi è che un poco di vestigie di muraglie con un pozzo piccolo ,,(l0). (*) L. de Monacis: Chronicon cit., pag. 158. pag. 145. (s) « Unius turris de castro Chissami cecidil sola- ("l T. A. B. Spratt : Travels cit., voi. II, pag. 217 riunì ». (V. M: C.: Mise. Correr, 2703). — V. Raulin : Description cit., voi. I, pag. 110. (3) V. A. S. : Senato Misti, XVI, 72; e XVIII, 91 *. (*) V. 13. M. : Ital., VII, 304, pag. 43 *. (*) Ibidem, XVI, 78 *. (9) V. A. S. : Dispacci dei provv. da Candia : 1 (5) Vedi pag. 218. mar. 1595. (6) V. A. S. ; Liber secrelortim collegii sub L. Celsi, (l0) V. A. S. : Relax., busta LXXXIII. 29