12 I MONUMENTI VENETI DELL’ISOLA DI CRETA bricate nel frattempo e fosse proibito il restauro di quelle rovinanti, mentre era comune opinione di spianarlo in caso di guerra (n. Quale fosse l’aspetto della città di Candia nei più bei tempi di veneto dominio, non è oggi tanto facile riconoscere fra le attuali rovine, senza ricorrere ai documenti ed alle notizie antiche. Certo il lustro ed il decoro della capitale del regno stette a cuore a Venezia fin dai primi tempi del proprio stanziamento laggiù, come ci è provato dalle apposite leggi con cui essa ordinava che le case tutte ed in ispecie quelle allineate lungo la “ ruga magistra „ e sull’altra via parallela fra S. Tito ed il porto dovessero avere la facciata costruita in pietra <21. Eguale cura vedremo addimostrata più volte per altri pubblici edifizì, eretti tanto in quel tempo, quanto posteriormente. Ma per quanto si riferisce alle abitazioni private ci piace riportare un’altra deliberazione del 29 agosto 1416, motivata dal desiderio “ quod burgus noster Candide bene habitetur, et quod habi-tationes dicti burgi fiant pulcre et fortes „ (3). Non desta quindi meraviglia se molti degli antichi viaggiatori che approdano nell’isola e ne descrivono le particolarità, trovano parole di ammirazione per la capitale del regno, che dagli italiani è detta “ pulcra et amena et omnibus deliciis piena „ |4), e “ nobilissima di abitazioni „ nella città, e “ ben accasata „ nei borghi(1); mentre i francesi la chiamano “ belle „ ,6) e “ inolili belle „ (7); ed i tedeschi " schöne, lustige stai „ (8> o “ genügsame, hübsche Stadl „ (,); quantunque agli stranieri più ancora che agli altri colpisca il fatto che le case anziché di tetto siano coperte generalmente di terrazze alla orientale : “ Candía ist eine schöne Stadt ami dem Meer : ist woll erbarvett. Aber seltzam annzusehen ihnn der Stadt der hausser halben dem der es nie mehr gesehenn halt, ursach dann die häusser nichtt deich er habenn : sie siendt gantz ebenn gepflastertt „ ('“J. (') Ibidem, [,XXIII, 142; e Rclaz. busta LXXX1 (■"1) Viaggio di Domenico Trevisan (1512) descritto (relax, del duca G. da Ponte). Cfr. pure V. M. C.: da Z. Pagani. Venezia, 1875. — Cfr. pure V. B. M.: Ms. Wucovich Lazzari XXVI. 1. Ital. VII, 569, pag. 70. (’) V. A. S.: Avagaría di Cornuti : Bifrons, 69 *. (6) A. Thevet: La cosmographie universelle. Paris, — G. M. Thomas: Commission des Dogen Andreas 1575, vol. I, pag. 218. Dandolo für die Insel Creta (Abhandlungen der (’) N. Le Hüen : Pérégrination de oiiltre mer. k. Bayer. Akademie der Wissenschaften. I CI. XIV Lyon, 1488, pag. 11. Bd. I Abt. n. 71). (8) Jacob von Bern. 1346 (R. Röhricht u. H. Meiss- (’) \ . A. S.: Senato Misti. LI, 156. — Cfr. E. Ger- ner: Deutsche Pilgerreisen cit., pag. 49). i.akd: Das Archiv des Herzogs von Kandia im k. (9) Alessandro Palatino del Reno. 1495. (S. Fey- Staatsarchiv zu Venedig. Strassburg, 1899, pag. 63. rabend : Reyszbuch desz heyligen Lands. Franckfort, C1) R- Röhricht: Le pélerinage de Jacques de Ve- 1584, pag. 37). rone. 1335. (Revue de l’Orient latin, III. Paris, 1885, ('») Dietrich von Schachten. 1491. (R. Röhricht u. PaS- H. Meissner: Deutsche Pilgerreisen cit., pag. 181) —