216 I MONUMENTI VENETI DELL’iSOLA DI CRETA sinistra da altra muraglia che scendeva a picco. Nessuna traccia della chiesa che doveva essere fra le due braccia della scala. L’interno del recinto è vuoto : ma un mucchio di ruderi presso la porta indica, che quivi doveva essere una torre di difesa, appoggiata al muro di cinta in quella parte, ove questo ha il basamento a gradini. Più oltre si sprofondano due cisterne, la più piccola delle quali ha la volta che sorpassa il livello della spianata, mentre l’altra è completamente sotterra. Molti ruderi delle costruzioni della rocca, rotolati dalla china(1), sono ora piantati nel versante occidentale del colle : fra essi è un bel muro d’angolo alto due metri, con basamento a gradinata. Malvesìn. Il suo nome parrebbe di origine veneta (2): pure viene annoverato anch’esso fra i castelli costruiti dal Pescatore. Nei documenti veneziani non sappiamo di averlo trovato prima del 1303 : infatti il “ castrimi Malvicini, cnm sua turre „ fa parte dei castelli completamente diroccati dal terremoto di quell’anno (3). Nella rivolta del 1364 le sue case furono incendiate ed ucciso il castellano^'; e quando i provveditori Veneti ricevettero l’ordine “ toto posse rehedi-ficari et apiari castrum Malvesini quam citius fieri poterit „(5), accorsero di bel nuovo i rivoltosi per impedire quei lavori, ma furono costretti alla fuga(6). Tuttavia fra i castelli delle castellanìe dovette essere uno dei primi a scomparire; ed il castellano, giova credere, trasportò altrove la propria residenza. La località stessa ove sorse il castello, ci sarebbe ignota, se in nostro aiuto non venissero le antiche carte geografiche veneziane, e specialmente quella di Francesco Basilicata(7). Dal confronto con esse sembra certo dover assegnar come sede del Malvesìn la località di Kasteli, non lungi da Kjeramuzi, verso il centro dell’eparchìa che ancor oggi si chiama di Malevisi (M«Xe|3t£i). li un’altura che si innalza da una cresta di colline disposte in direzione da sud a nord, in luogo completamente indifeso, a tal punto, che si può salirvi a cavallo senza soverchia difficoltà. Attualmente non vi resta che un basso muro terminante in una torre rovinata e ripiena di terra : tale muraglia, che ha uno spessore di m. 1,25, fu recentemente rialzata a secco ed adibita per recinto di (>) Cosi almeno pare a me ; non vorrei però esclu- (3) V. M. C. : Mise. Correr, 2703. dere perentoriamente che tali ruderi possano anche (') L. de Monacis: Chronicon cit„ pag. 186. far parte di una cinta inferiore, la quale avrebbe (5) V. A. S. : Líber secreiorum collegii sub L. Celsi, circondata la parte bassa del colle coi suoi abitati, pag. 145. (12 febb. 1365). quantunque non se ne abbia memoria alcuna. (c) L. de Monacis: Chronicon cit., pag. 187. (s) Cfr. Torre Beivicino, presso Schio. (7) V. B. M. : Ital., VII, 1683.